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Taccio, perche’ scavarmi in bocca e con le labbra ti costi il sangue di cui sono goloso.
Immobile ti tengo, stringendoti i fianchi e i seni, per spingerti alla ribellione di cui sono affamato.
E rido, sbattendo in petto e ingoiando il ferro, perche’ nulla resti dei nostri corpi al termine della battaglia.
C’e’ uno spirito che evapora con ogni mio sospiro. Sale al soffitto, s’inchina al vento e veglia il sonno tuo, aspettando che arrivi il mattino.